domenica 20 luglio 2008

Amo le donne!




Questa è dedicata a tutte le donne...poichè sono un romanticone...

Amo le ragazze tra i sedici e i trent'anni. È l'arco di età in cui molte donne vivono la progressiva consapevolezza di quello che vogliono dalla vita ma spesso non riescono ancora a capire fino in fondo che cosa cercano e come ottenerlo. È anche il periodo in cui le ragazze cominciano lentamente a farsi donne, esattamente come accade a noi di farci uomini nello stesso periodo; amo capire che cosa una ragazza sta diventando, quali saranno i suoi ideali e i suoi obiettivi da «grande». Ma amo anche le donne pù mature, dopo che la vita le ha formate definitivamente dando loro molto, o togliendoglielo. E in tutte riconosco e amo la paura di essere troppo semplici, la paura di essere capite troppo facilmente, la necessità e la voglia di essere sempre un po' un mistero; amo tutto ciò perché anche questo fa sì che le donne siano come sono, e io le amo per quello che sono.

Amo gli occhi delle donne, occhi in cui a volte basta poco per perdersi, che a volte dicono più di quanto loro vorrebbero e a volte, invece, riescono a esprimere fino in fondo tutto il disprezzo e la cattiveria che in quel momento le donne provano per noi. Nessun uomo riuscirà mai a avere sguardi simili. Soprattutto, a volte quegli sguardi sono associati a un sorriso di una dolcezza infinita, a un viso rilassato di una semplicità disarmante; quei sorrisi e quegli sguardi sono gli unici che riescono a dare un significato a alcune canzoni (per esempio, io ora ho in mente "piccola mela" di de Gregori). Quando ci si trova davanti a uno di quegli sguardi, si è in un momento come ce ne sono pochi: un momento in cui si può dire "ti amerò per tutta la vita" senza paura di mentire.

Amo le loro mani, mani che sanno accarezzarci e abbracciarci quando abbiamo bisogno di conforto, ma che sanno anche diventare capaci di toccarci e stringerci in altri modi, dove e come ci piace; a volte, più di quello che stanno effettivamente facendo, ci manda in estasi il pensiero che siano proprio quelle mani meravigliose a farlo. Ma a volte basta anche molto meno, basta tenere una di quelle mani nelle nostre perché tutti i problemi sembrino svanire, e la vita sembri più bella senza bisogno di desiderare niente altro.

Amo la rapidità con cui a volte si riesce a innamorarsi di loro, il fatto che a volte una ragazza frequentata per poche ore possa diventare un'amica che ti accompagna per tutta la vita. Amo l'imprevedibilità con cui una situazione che sembra non avere nessun peso o nessuna importanza a volte può avere, grazie a loro, conseguenze incredibili sul nostro - e loro - modo di vivere e di intendere la vita. A volte può sembrare soltanto di dare sfogo alla propria malinconia, ma può capitare che dal confronto della malinconia di un ragazzo e quella di una ragazza rinascano la voglia di vivere e la capacità di innamorarsi per entrambi. E in quei casi, è inutile tentare di fare dei programmi o di porsi dei limiti.

Amo la loro capacità di farci fare cose che forse non faremmo neanche per noi stessi, sia prendere un aereo per una città sconosciuta, sia passare una giornata a pedalare in bicicletta solo per andare a trovarle o sia trovare la forza per stare in piedi contro una tempesta di insulti e di condanne di chi ci circonda. Non importa quanto insicuri possiamo essere, se riusciamo a avere la sicurezza dell'amore di una donna, allora può crollarci addosso anche il mondo: le nostre spalle saranno abbastanza larghe da sopportare qualsiasi peso. Allo stesso modo, perdere questa sicurezza ci può trasformare in modo che neanche noi ci riconosciamo più: credo che quelli siano gli unici momenti in cui può capitare di compiere azioni in cui non ci riconosciamo, e di cui possiamo continuare a vergognarci per anni.

Amo il fatto che, come a noi, spesso anche alle donne manca la giusta valutazione di sé: ho conosciuto sempre donne troppo sicure o troppo insicure, e le ho amate entrambe. Le prime fanno una tenerezza infinita, sia che cerchino di dimostrarsi più forti di quanto sono, sia che si ribellino per partito preso a qualsiasi forma di consiglio o suggerimento venga loro dato senza capire che entrambe le cose le rendono soltanto più deboli. Le seconde sono ancora più facili da amare, perché svegliano il nostro animo crocerossino (lo rinfacciamo sempre a loro, ma ci siamo dentro anche noi!) e la nostra voglia di infondere loro tutta la sicurezza che possiamo. È un gioco vecchio e infinito: sappiamo che molto probabilmente non riusciremo mai a cambiarle come loro non riescono a cambiare noi (a meno che non sia chi cambia a volerlo), ma continueremo a provarci, sia noi sia loro.

Amo anche le loro bugie. Ne ho sentite di tutti i tipi: ho conosciuto donne che vantavano un passato (anche con me, a volte!) che non avevano mai avuto e altre che negavano categoricamente un passato che c'era stato. Ne ho conosciute che fingevano di non capire o di capire troppo quando a loro conveniva così; ne ho conosciute che adattavano la realtà a loro esclusivo vantaggio. Ma alla fine le amo anche perché i difetti di cui le accusiamo sono gli stessi che abbiamo noi.

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