domenica 20 luglio 2008

Come Conquistare una ragazza!Sono un Latin Lover!


Come conquistare una ragazza
Innanzi tutto dovete ricordare una cosa: nessuno è mai riuscito a capire le donne!

Possiamo cominciare dicendo che è caratteristico delle femmine della nostra razza descrivere un tipo d'uomo e poi, tre giorni dopo, finire insieme ad un tizio completamente diverso. Questa mancanza di coerenza ci insegna che, operando con intelligenza e decisione, si può riuscire a conquistare il cuore (... e non solo!) di qualsiasi donna. Se voi credete di non essere il "modello di uomo" della lei che vi interessa, fregatevene! La donna, anche se crede il contrario, in verità non ha un modello di uomo ideale; per un "uomo reale" butterebbe a mare tutti i "principi azzurri" che ha sognato. Il suo autentico "uomo ideale" siete voi che le state chiedendo un appuntamento, voi che tra due o tre giorni tenterete di baciarla. Per cui... approfittatene! Sacrificatevi! Fatelo per il suo, ma soprattutto per il vostro bene!

L'appuntamento

L'appuntamento è tutto. Il resto non ne è che la logica conseguenza. Quant'è dolce avere un appuntamento! E' segno che la cosa c'è, c'è un intenzione, un desiderio. Il cliente ha apprezzato la vetrina ed è entrato nel negozio, la vostra merce (e cioè voi stessi!), trova mercato. Una sequenza classica è:
1) primo incontro, magari ad una festa;
2) telefonata due giorni dopo;
3) cinema;
4) cena;
5)... un paio di giorni dopo, o il fine settimana successivo, l'attacco generale: cinema, cena e… siete sulla soglia della camera da letto. Dopo sono affari vostri!

Ma dove incontrare nuove ragazze?

Le agenzie matrimoniali
Purtroppo nessuno, tramite un articolo di giornale, potrà ottenervi appuntamenti (benché ci siano giornali di inserzioni e agenzie matrimoniali che vendono solo appuntamenti). Parliamo subito delle agenzie, il loro segreto è che sono molto più utili alle donne che agli uomini. Infatti per ogni quattro maschi che si iscrivono, c'è una sola femmina. Ciò significa che l'agenzia potrà organizzare molti più appuntamenti alle "lei" che ai "lui". Se siete donne potete approfittarne, se siete maschietti vi tocca ricorrere alla celebre esortazione di Totò: "Arrangiatevi!"

Prendile la mano
Speciale per i timidi: se durante il film, magari nel secondo tempo, allungate in modo "sano" la mano e prendete quella della vostra - sperate - futura partner e lei ve la lascia tenere, non crediate solo per questo di aver diritto ad ulteriori intimità. Lei non si sente minimamente compromessa da tale gesto. E allora voi che fate? Approfittate immediatamente della cosa e prendetele la mano. Se lei non si sente compromessa, voi neppure! Prenderle la mano è come darle un bacetto sulla guancia. Approfittatene senza pietà. Oggi si parla molto dell'ansia da prestazione; ebbene, c'è solo una cosa più frustrante di un maschio col cronometro: quello col righello. Comunque, il contrario di ansia da prestazione è "tranquillità da inerzia", quindi tenete sotto controllo l'ansietà e buttatevi. Peggio che un "No!" non potete ricevere, ma potrete dire a voi stessi: "Almeno ci ho provato! Chi se ne frega! Tenterò con un'altra."

Cosa non fare

La prima sera che uscite insieme, quando siete sotto casa non ditele: "Ti fermi a dormire da me?" Son cose che funzionano solo nei film americani. Quando lei, naturalmente, vi dirà di "No!", non peggiorate la situazione con uscite del tipo: "Ma io scherzavo." Tutti e due sapete che non stavi scherzando. Se avesse detto "Sì", col cavolo che ammettevate lo scherzo!
Modo "verbale" o "gestuale" di dichiararsi

La dichiarazione, la proposta, è l'esplicitazione del desiderio amoroso. E' un momento imbarazzante perché il maschio si espone al rifiuto. Può essere fatta a parole o avvicinando le labbra alle sue sperando che scatti la scintilla. La scelta tra le due modalità non è fissa, ci si regola secondo l'occasione. Un trucchetto per i timidi: lanciate un piccolo grido di dolore e prendete a massaggiarvi l'occhio, spiegando che vi è entrato un moscerino. Lei si avvicinerà al vostro viso, vi guarderà negli occhi e così facendo romperà un tabù. C'è infatti una distanza minima che separa uomini e donne: se lei avvicinerà il suo volto al vostro, cercando il benedetto e misterioso moscerino, il più è fatto. Baciatela, le sarà difficilissimo resistervi

Modo "verbale" o "gestuale" di dichiararsi

La dichiarazione, la proposta, è l'esplicitazione del desiderio amoroso. E' un momento imbarazzante perché il maschio si espone al rifiuto. Può essere fatta a parole o avvicinando le labbra alle sue sperando che scatti la scintilla. La scelta tra le due modalità non è fissa, ci si regola secondo l'occasione. Un trucchetto per i timidi: lanciate un piccolo grido di dolore e prendete a massaggiarvi l'occhio, spiegando che vi è entrato un moscerino. Lei si avvicinerà al vostro viso, vi guarderà negli occhi e così facendo romperà un tabù. C'è infatti una distanza minima che separa uomini e donne: se lei avvicinerà il suo volto al vostro, cercando il benedetto e misterioso moscerino, il più è fatto. Baciatela, le sarà difficilissimo resistervi



Se lei vi rifiuta
Poniamo che vi vada male, vi dichiarate ma lei rifiuta. Succede, ma non è così grave. Intanto rassicuratevi: nessun "no" è definitivo. Incassate la rispostaccia e tenetevi pronti a riprovarci. Insistete con garbo, ritelefonatele senza portare rancore, e dopo un po' di tempo chiedetele un altro appuntamento. Se lei accetta di uscire nuovamente con voi, non è pregiudizialmente contraria ad un futuro rapporto, ed ecco che voi, forti di questa considerazione, sapete che se avete ottenuto un nuovo appuntamento dopo un rifiuto, vi si sta dando un'altra occasione. Quindi un "No" comporta solo la necessità di un nuovo incontro.

Non aver fretta
Mai dichiararsi troppo presto. Formare una coppia è assimilabile a costituire una società commerciale, le donne non si mettono in società col primo che passa e di cui non sanno nulla. Appena la vostra personalità uscirà fuori nei futuri appuntamenti, avrete l'occasione di baciarla intensamente. Rimandare questo piacere è un modo di pregustarlo. Uscire insieme è una dichiarazione di guerra, ma basta studiare la storia militare per vedere che tra dichiarazione dello stato di belligeranza, mobilitazione, scelta di dove concentrare le truppe e primo sparo possono passare anche dei mesi. Il primo colpo toccherà a voi, è una responsabilità ma è anche un piacere, quasi un divertimento. Se tra due adulti liberi e consenzienti in media dopo tre sere si finisce a letto, se è già la quarta sera e ancora non c'è aria che lei la molli, ebbene, lei sa perfettamente che voi potreste accampare tale simbolico diritto. Se capite che la carne non è ancora cotta, non abbiate fretta di spegnere il forno, tenetela sui carboni accesi. Ve la darà, statene certi, dovete solo scegliere i tempi giusti.

Il potere di seduzione delle debolezze
Durante il corteggiamento va bene pavoneggiarsi, ma con giudizio, un quadro di luci e ombre è più seducente di un flash abbagliante. Esponete il meglio di voi e tutte le vostre forze, ma non la spaventate. La donna desidera ardentemente una storia coinvolgente, ma ne ha anche una terribile paura. Tranquillizzatela e fatevi desiderare, mai temere. Accennate, così, tanto per dire, anche alle vostre debolezze, indicatele qualche scorciatoia per il vostro cuore. Fatele credere che avete punti deboli, tanto ce li avete e prima o poi verranno fuori. La rassicurerete e lei crederà di più alla sua forza. Solo così accetterà di entrare in società con voi.

Alcuni trucchi per lo "spasimante"
Nel far la corte bisogna essere originale ma non troppo. Non rifiutatevi di offrirle fiori, con la scusa che è troppo banale. E' un'arma deliziosa, perché privarsi della sua potenza di fuoco? "Corteggiare" deriva, da un punto di vista etimologico, dall'amor cortese, dalle corti dei castelli medievali dove nobili e menestrelli componevano sonetti per le loro innamorate, essere "cortesi" significa mostrarsi gentili e perché no, romantici, una parola che spaventa gli uomini e manda in brodo di giuggiole le donne. Nessuno vi obbliga a essere romantici per tutta la vita, ma durante il corteggiamento è vantaggioso farlo. Dare una rosa a una "lei" è come darle una botta in testa, i risultati sono identici, quindi se volete "stenderla" posate la clava e passate dal fioraio. Quando si ha intenzione di sedurre bisogna esserci e non esserci, premere ma senza risultare appiccicoso, tanto lei ha capito benissimo le vostre intenzioni, anche se a volte la donna esige da voi più tempo di quel che avevate preventivato. Potete pure fare il signore, tenere in penombra la voglia di baciarla che pur vi attanaglia e decidere di azzannare all'improvviso, con un colpo deciso sulla giugulare. Ma soprattutto non vergognatevi mai di fare l'ennesima telefonata, può essere proprio quella che la mette K.O.
L'equificanza assoluta
Una cosa non dovete assolutamente fare: farle capire che per voi una donna vale l'altra. Mai! Lei è "unica" per definizione, è la donna con cui siete in quel momento, il numero che avete giocato alla roulette. La donna teme il maschio che ne cerca "una qualsiasi purché respiri". Coniando un neologismo, possiamo denominare questo atteggiamento come un caso di "equificanza assoluta". Per la donna, al contrario, non esiste "equifallanza assoluta", l'uomo se lo deve scegliere, lo deve accettare, lo cerca per costruire qualcosa di stabile, spinta dalla sua voglia di autoanalisi, dalla curiosità per la diversità, dal desiderio che ha di esplorare corpi, vedere reazioni, scoprire sulla propria pelle zone sensibili alle attenzioni.

Parlare, parlare e ancora parlare
Chiacchierate. Mettetevi a nudo. Affrontate argomenti seri e imbarazzanti. Il silenzio o il cicaleccio sui dettagli non porta da nessuna parte. A volte è più facile esternare i propri sentimenti chiacchierando con un amico che con l'attuale o futura consorte. Eppure con una donna potrete parlare per ore delle vostre emozioni (finalmente!) e le donne adorano gli uomini che confidano i loro pensieri profondi e autenticamente personali. Mostrarsi dei "duri" credendo che ciò esalti la vostra figura è sprecare un'opportunità. Non è una buona partenza per affiancarsi ad una persona che sarà la compagna nel viaggio all'interno di voi stessi.

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